In occasione della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, l’Italia ribadisce il suo impegno incondizionato per l’eliminazione di questa odiosa forma di violenza che ha conseguenze gravissime e irreversibili sullo sviluppo fisico e psicologico delle bambine e ragazze che ne sono vittime, e costituisce un enorme ostacolo nel processo verso l’eguaglianza di genere e l’empowerment femminile delle società in cui tali pratiche sono presenti. Secondo i dati dell’ultimo Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite lo scorso luglio, almeno 200 milioni di donne e ragazze al mondo sono state sottoposte a mutilazioni genitali femminili e più di 4 milioni di ragazze ogni anno sono a rischio di subirle.
Il contrasto ad ogni forma di violenza contro le donne e le bambine rappresenta una delle priorità del nostro attuale mandato in Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite. Lavoriamo in tal senso, sia nell’ambito delle organizzazioni internazionali competenti, a cominciare dai negoziati in Assemblea Generale e in Consiglio Diritti Umani, sia nelle relazioni bilaterali con i Paesi terzi interessati, sia sul campo, con i progetti della Cooperazione Italiana. Siamo infatti tra i principali Paesi donatori impegnati su questo fronte e la legislazione italiana sulla prevenzione ed il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile è considerata una best practice a livello internazionale.
Riteniamo che per combattere questo fenomeno sia necessario un approccio onnicomprensivo e multidisciplinare, che tenga conto del legame tra queste pratiche inaccettabili e la disuguaglianza di genere, e che non si limiti al divieto ma promuova anche politiche integrate – che includano la sensibilizzazione e la responsabilizzazione dei Paesi e delle comunità locali interessate – affinché tale odioso fenomeno non venga più tollerato a livello sociale.