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MISSIONI ARCHEOLOGICHE ITALIANE IN ISRAELE

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sostiene da molti anni missioni archeologiche, antropologiche e etnologiche italiane all’estero. Tali missioni non costituiscono solo un’attività scientifica e di studio di grande rilievo, ma rappresentano un prezioso strumento di formazione di operatori locali e di trasferimento di tecnologie in alcuni settori, come quelli dell’archeologia, del restauro e della tutela del patrimonio culturale, in cui l’Italia si colloca a un livello di eccellenza internazionalmente riconosciuto.

Anche quest’anno, il MAECI sosterrà tre missioni archeologiche italiane in Israele.

Le università italiane coinvolte sono rispettivamente:

– l’Università Sapienza di Roma in collaborazione con il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Tel Aviv (TAU) svolge una missione di ricerca nei siti paleolitici di Qesem Cave e Revadim. Il progetto, avviato nel 2006, si propone di applicare tecniche innovative per lo studio e l’interpretazione dei comportamenti culturali di adattamento dei progenitori dell’Homo Sapiens e di Neanderthal tra i 500 mila e 200 mila anni fa;

l’Università Vanvitelli della Campania opera la mappatura sistematica dei siti di epoca greco-romana in Israele attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative negli interventi conservativi e attività di scavo. I siti coinvolti nel progetto sono principalmente Bet Shean e Cesarea Marittima. Il progetto prevede la collaborazione della Israel Antiquities Authority. La missione si inserisce all’interno di un più ampio progetto della stessa università denominato “Ptolemaica”, che coinvolge diversi siti in tutto il bacino del Mediterraneo;

l’Università degli Studi di Firenze ha ottenuto quest’anno per la prima volta il riconoscimento istituzionale del MAECI ad una missione di studio e l’elaborazione di un piano di restauro e rivalutazione del sito archeologico di Ashkelon, nel Sud di Israele. Il progetto è il risultato di una collaborazione instauratasi già da qualche anno con l’Ashkelon Academic College e prevedrà il coinvolgimento della Israel Antiquities Authority e della Parks Authority israeliana.